Amo le rose, è il fiore che più mi rappresenta.
Ma quale è l'origine di questa meravigliosa creatura? Ecco, nel post di oggi vorrei parlare della storia della rosa.
Ebbene, questo fiore, il cui nome, secondo alcuni deriverebbe dalla parola sanscrita vrad o vrod, . Secondo altri, invece, il nome deriverebbe dalla parola celtica rhood o rhuud, che significa rosso.
La rosa nell'antichità
Grazie al ritrovamento di foglie fossili in America, Francia, Germania, Giappone e Cecoslovacchia, si presume che le rose esistevano già circa 4 milioni di anni fa.
Sir Arthur John Evans, agli inizi del 1900, durante gli scavi sul luogo dove sorgeva il palazzo reale di Minosse a Cnosso, portò alla luce affreschi e frammenti di ceramica che rivelarono come la più antica civiltà europea coltivasse intorno al 1800 a.C. rose, insieme a iris, gigli e crocus.
La rosa raffigurata su questi affreschi minoici è la Damascena o Rosa di Damasco (Rosa damascena), un ibrido di Rosa gallica, la rosa francese o Rosa di Provins, e la Rosa phoenicea.
Si dice che questo ibrido sia stato portato in Abissinia dai primi cristiani e piantato accanto alle loro chiese. Forme di questo rosaio furono riportate in Europa occidentale, in particolare in Francia, dai reduci delle Crociate.
Gli antichi giardini della Persia, infatti, abbondavano di rose: erano talmente diffuse che la parcla persiana per indicare "rosa" e "fiore" era la stessa, mentre la viola era conosciuta come "il profeta della rosa".
I Persiani amavano moltissimo i fiori e gli alberi e si dice che I'amore degli occidentali per le piante sia dovuto proprio a un influsso persiano.
Non a caso, la parola "paradiso" trae origine da quella persiana che indica parco o giardino.
In Cina la coltivazíone delle rose era diffusa fin dal 500 a.C.
La Biblioteca Imperiale Cinese, infatti, accoglie una vastissima raccolta di libri su questo fiore e anche Confucio cita i roseti di Pechino.
La Biblioteca Imperiale Cinese, infatti, accoglie una vastissima raccolta di libri su questo fiore e anche Confucio cita i roseti di Pechino.
Le rose erano molto apprezzate anche in Asia Centrale: si dice che la dea indù Lakshmi, considerata la donna più bella dell'India e famosa per la fortuna, l'amore e la bellezza, sia nata da una rosa composta da 108 petali grandi e 1008 piccoli.
Nell'antica Grecia e nell'antica Roma si rendeva omaggio alla rosa con giardini ad essa dedicati, come quelli famosi di Rodi e di Cirene.
Saffo, la poetessa greca che visse intorno al 600 a.C. e che fu I'animatrice di un cenacolo letterario femminile a Mitilene, chiamò la rosa la "regina dei fiori".
Saffo, la poetessa greca che visse intorno al 600 a.C. e che fu I'animatrice di un cenacolo letterario femminile a Mitilene, chiamò la rosa la "regina dei fiori".
Nella mitologia greca classica la rosa è consacrata ad Afrodite, la dea greca dell'amore, del vincolo marimoniale e della fertilità.
Secondo la leggenda, le sue sacerdotesse erano vestite con ghirlande di rose bianche e percorrevano sentieri cosparsi di rose.
Secondo la leggenda, le sue sacerdotesse erano vestite con ghirlande di rose bianche e percorrevano sentieri cosparsi di rose.
La rosa nel Medio Evo
Nel Medio Evo, I'Inghilterra abbondava di rose.
Non si conosce l'epoca precisa della loro introduzione in Gran Bretagna, ma è probabile che l'antica Rosa alba vi sia giunta attraverso i mercanti romani.
Questa rosa particolare si diffuse moltissimo e venne inclusa nel Sigillo della Corona da Edoardo I.
Edoardo I, che morì nel 1307, aveva una grande passione per le piante.
Nel 1275 nel suo giardino alla Torre di Londra crescevano diverse centinaia di rosai come pure un'infinità di piante di vite con innesto, ciliegi, salici, peonie, gigli, peschi e cotogni. Documenti dell'epoca testimoniano frequenti acquisti e scambi di piante.
Nel 1275 nel suo giardino alla Torre di Londra crescevano diverse centinaia di rosai come pure un'infinità di piante di vite con innesto, ciliegi, salici, peonie, gigli, peschi e cotogni. Documenti dell'epoca testimoniano frequenti acquisti e scambi di piante.
Nel 1255 Edoardo aveva sposato la regina Eleonora di Castiglia, appassionata cultrice del giardino, che aveva alle sue dipendenze due giardinieri portati a Kings Langley, in Inghilterra, dall'Aragona.
Sono state le specie spontanee che hanno fornito nel passato le prime varietà coltivate; come la R. canina arbusto con fiori semplici di colore rosa-pallido e steli ricoperti di spine uncinate; e la R. gallica di piccole dimensioni con rami poco spinosi, con fiori semplici color rosa-intenso, che diedero origine a forme dal fiore doppio, non rifiorenti
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Epoca più recente
Alla fine del 1700, fu introdotta in Europa la R. semperflorens nota come Rosa del Bengala dai fiori piccoli e riuniti in mazzetti, rifiorente, con varietà a fiore semplice o semi-doppio di vari colori.
All'inizio del 1800 fu introdotta in Europa la R. indica var. fragrans nota col nome di Rosa Tea originaria della Cina e nota anche come R. chinensis dai fiori doppi e rifiorenti.
Dagli incroci tra R. gallica e R. indica var. fragrans si ottennero nel 1840 gli ibridi rifiorenti, che sostituirono rapidamente le varietà fino ad allora coltivate, con fiori grandi, pieni, rami lunghi e forti con grosse spine, rustiche.
Alcune varietà di questo gruppo vengono ancora oggi coltivate, mentre le varietà meno rustiche poco resistenti al freddo, con chioma troppo fitta e steli deboli non in grado di sopportare il peso dei fiori, della R. indica fragrans furono presto abbandonate.
Le varietà di R. indica incrociate con gli 'ibridi rifiorenti' diedero vita a nuove varietà inserite nel gruppo degli Ibridi di Tea, piante molto fiorifere rispetto agli 'ibridi rifiorenti', e più rustiche della 'rosa tea', con un portamento intermedio tra le specie d'origine; ancora oggi vengono coltivate alcune varietà di questo gruppo, dai fiori molto colorati con o senza profumo.
Molto simili sono gli ibridi originati dalla R. wichuraiana originaria dell'estremo oriente, che si distinguono per il fogliame più liscio e brillante.
Non è certa invece l'origine delle Rose Polyantha cespugliose e di modesto sviluppo, con fioritura durante tutto il periodo vegetativo, probabilmente frutto di un incrocio occasionale tra la R. multiflora una specie sarmentosa.
Le rose polyantha hanno goduto di una notevole diffusione nei giardini per aiuole e bordi, grazie all'abbondante e continua fioritura. fiori grandi, si sono ottenuti 'ibridi sarmentosi' a fiori grandi, talvolta profumati, rifiorenti o meno, poco rustici, derivano dalle specie che hanno dato origine alle rose cespugliose a fiori grandi, cioè la R. indica fragrans, la R. lutea, la R. semperflorens, la R. gallica etc., da alcune varietà di 'rose cespugliose' sono state selezionate 'rose sarmentose' con fiore simile all'originale, che vengono chiamate Rose Climbing.
Sempre tra le 'rose sarmentose' citiamo quelle ottenute da Filippe Noisette all'inizio del 1800 incrociando la R. muschata e la R. indica fragrans chiamate Rose Noisette, sono piante vigorose, rifiorenti, sufficientemente rustiche, con fiori profumati di medie dimensioni, spesso riuniti in vistosi mazzi.
Da ultimo citiamo due specie originarie di Cina e Giappone: la R. banksiae, sarmentosa, adatta alle zone con clima temperato, in quanto resiste poco al gelo, ha lunghi rami ricurvi, ricoperti in primavera da piccoli fiori profumati riuniti in mazzetti; e la R. rugosa, caratterizzata da fusti con moltissime spine lunghe e sottili, piante vigorose, a foglie composte da molte foglioline di colore verde brillante superiormente, grigiastre sulla pagina inferiore, i fiori semplici, semidoppi e doppi, a seconda della varietà, molto profumati..
Nel 1900 un floricoltore di Lione (tale Pernet Ducher) ottenne, incrociando gli 'ibridi rifiorenti' con la R. lutea, specie spontanea del medio-oriente, arbusto dai fiori semplici di colore giallo, che sbocciano a giugno, coltivato da secoli nel mediterraneo, un ibrido che riuniva le caratteristiche delle specie originarie, con rami rifiorenti, lunghi e vigorosi, molto spinosi, foglie lucenti e dentate, fiori non molto grandi, doppi, di colore variabile tra il giallo e l'arancio, incrociando questi ibridi di R. lutea con gli 'ibridi tea', si ottenne un gruppo di rose denominate Ibridi di Lutea o R. pernetiana, ancora oggi coltivati.
Le numerosissime cultivar oggi in commercio sono state ottenute da complesse e spesso segrete operazioni di poli-ibridazione che ne rendono difficile la classificazione anche dal punto di vista florovivaistico.
L'ottimista vede la rosa e non le spine; il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa.
Kahlil Gibran, Massime spirituali, 1962 (postumo)
La storia è indubbiamente interessante e spero Vi sia piaciuta.
A presto
Federica
La rosa come riconoscimento dell'onore militare è una curiosità davvero interessante, non l'avrei mai detto!! Era un simbolo d'amore (infatti era legata ad Afrodite), ma anche di vittoria guerresca, molto particolare come associazione!
RispondiElimina...complimenti per questo profumato/roseo/didattico post.:)
RispondiElimina...terrò a mente in caso ho da mostrare alcune rose...che ho già in mente...non sò quando....ma metterò il link tuo...se non ti dispiace.
ciaooo e grazie.
Vania:)
bel post complimenti ..le rose sono dei fiori che fanno sognare!!!
RispondiEliminaCiao da Claudette a presto
Ciao Federica,molto bello questo approfondimento sulla rosa, anch'io provo una grande meraviglia di fronte alla bellezza, alla freschezza e alla perfezione di questo fiore...ho alcuni rosai in giardino e tutti i giorni spio i loro progressi, aspettando i nuovi boccioli.
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